Prime Uve Invitational III

Resoconto del Prestigioso Contest di Gaiarine

Forse non ve ne ricorderete ma uno dei primi argomenti di cui abbiamo parlato su queste pagine è il Jack Daniels Invitational, una delle gare più importanti al mondo, a cui possono accedere solo i team migliori al mondo, la cui sola partecipazione rappresenta il sogno di chiunque. Il Prime Uve Invitational nasce con l’intento di rappresentare emozionalmente per l’Europa quello che il Jack è negli Stati Uniti. La verità è che oggi, dopo sole tre edizioni, è diventata qualcosa di più.

Non credo esista al mondo una competizione barbecue che esprima il concetto di esclusività meglio di quanto faccia il Prime Uve. Immaginatevi una gara piccola, con soli 18 partecipanti: i migliori 15 in classifica della stagione precedente, oltre a 3 wild cards rilasciate in collaborazione con altrettanti importantissime competizioni europee. Immaginate ora un montepremi impressionante per gli standard europei, che sfiora i 15.000, di cui 9.000 al solo vincitore. Immaginate anche una location molto suggestiva, nella storica distilleria dell’azienda a due passi dagli splendidi alambicchi in rame da cui l’azienda è partita e dal museo della distillazione. Immaginate infine un livello di ospitalità ed un numero di benefit al limite dell’immaginabile: birra, acqua, bibite, caffè, cocktail bar, pizza sfornata al momento dal maestro Giovanni Mandara, spuntini a qualunque ora e da quest’anno anche il gelato artigianale, il tutto a libera ed illimitata disposizione dei team e dei fortunati ospiti della famiglia Maschio e avrete solo un’idea del privilegio di potere essere li.

A livello sportivo siamo molto soddisfatti anche se, come spesso ci capita per un motivo o per l’altro, abbiamo mancato la cosiddetta ciliegina per completare la torta, pescando un punteggio particolarmente severo sul Brisket che ci ha tolto diverse posizioni in Overall. Nelle categorie classiche KCBS portiamo a casa 2 walk (1° nel Chicken, 3° nel Pork) e una call nelle Ribs (8°) per un complessivo 8° posto overall. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, nella sezione Premi, spieghiamo sommariamente il funzionamento di una competizione KCBS. Nelle numerose categorie extra invece 3 call (10° nella Barrel Smoke KCBS Jury, 8° Barrel Smoke VIP Jury e 8° Dessert). A turno e a rotazione abbiamo spesso avuto una categoria in cui siamo andati fuori giri, inibendoci il podio in molte gare. Questa volta è capitato al Brisket ma con 2 walk e 4 call su 8 preparazioni giocate con le migliori squadre d’Europa possiamo serenamente dire di aver detto la nostra senza rimpianti.

Veniamo ora come di consueto alle 5 cose che portiamo a casa da Gaiarine:

  1. La award ceremony di questa gara la ricorderò a lungo. Ma contrariamente a quello che potreste pensare il motivo non è il primo posto in se stesso sulla categoria Chicken, quest’anno abbastanza problematica per noi. Durante le call, le posizioni sfilavano mano a mano verso la prima e quando Anna Maschio ha nominato “The Barktenders”, ricordo solo di aver udito un boato pazzesco intorno a me. Dopo l’abbraccio dei miei compagni, più contenti che se avessero vinto nella loro categoria, mi guardo intorno e vedo non so quante persone in piedi ad applaudire fragorosamente, sento chiamare il mio nome da tutte le parti, a volte con accento italiano a volte straniero, un applauso intenso che mi ha accompagnato fino al palco e che mi ha colto del tutto impreparato. Ancora adesso quando riguardo il video della premiazione, mi vengono i brividi (dal minuto 16.45, ndr). In quel momento ho pensato “Se cosi tante persone mi vogliono cosi bene, forse qualcosa di giusto l’ho fatto”. Non mi importa del primo posto, nemmeno della coppa e tanto meno dei 500€ vinti. Il premio più grosso ottenuto al Prime Uve e che porterò sempre con me è quel boato.
  2. Ogni anno il Prime Uve Invitational viene migliorato in qualche modo. La maniera in cui viene fatto è però molto elegante, discreta, senza clamori, seguendo lo stile proprio della Famiglia Maschio. Si tratta di piccole “coccole” di cui la maggior parte del mondo esterno nemmeno si accorge ma che contribuiscono a rendere questo evento cosi speciale. Quest’anno al Cook’s Meeting è stata consegnata a ciascun team una bottiglia di Prime Uve Nere vuota con un’etichetta speciale, personalizzata con il proprio nome. Ognuno ha poi avuto la possibilità di riempirsela spillando direttamente dalla botte per un ricordo davvero unico.
  3. Fin dai tempi del WEST di gennaio, per un motivo o per l’altro il nostro gazebo diventa sempre un ritrovo. Di solito si tratta di un ritrovo notturno. Questa volta invece, tornando dal prendere una birra e salutare un paio di amici, tornando verso la nostra postazione vedo una calca di persone. Cosa può essere successo? Sono stato via solo 10 minuti, chi sta male? Poi mi avvicino e vedo Dal Lago che ha buttato sul fuoco una bistecca per pranzo. Nessuno ha ancora capito come, la cottura si è trasformata in una dimostrazione di cottura e lui tutto intento a spiegare Maillard, braci e temperature, naturalmente con assaggio annesso. Ok, anche oggi la bistecca la si mangia domani.
  4. Un’altro bellissimo ricordo di questo weekend è legato all’overnight. Erano le 2 ed il mio turno sarebbe finito solo 2 ore più tardi. Avevo però già terminato quello che dovevo fare e mi sono messo a passeggiare davanti alle postazioni. Quasi tutti a dormire. L’unica luce veniva dal gazebo degli amici Brig Boys. Decido di entrare a salutarli e di fermarmi a scambiare quattro chiacchiere. I Brig sono sempre molto gentili, è bello passare del tempo insieme e passa che è un piacere. Ad un certo punto, quando ormai si avvicina l’ora di andare, Angelo mi dice “aspetta! mangiamo una cosa insieme!”. Nemmeno il tempo di obiettare e mi tira fuori due “gioiellini” di Kobe originale. Un filo d’olio, un passaggio sula griglia rovente e poi degustazione. Siamo svenuti. Mi fa ridere pensare che fino a ieri se mi dicevano “Kobe“, la prima cosa che mi veniva in mente era una tovaglia di fiandra, luci soffuse ed un calice di vino “adeguato”. Da oggi mi verrà in mente una cena mangiata a mani nude su un tavolo in acciaio, insieme a due amici nel cuore della notte. Queste cose succedono solo in una gara barbecue.
  5. Come abbiamo anticipato sopra, una delle novità sui benefit offerti quest’anno riguardava il gelato. Il tema ricorrente dei benefit è che questi siano riconducibili in qualche modo ai prodotti Prime Uve. Ad esempio i Cocktail a disposizione sono delle creazioni esclusive dove almeno un ingrediente è un Prime Uve. All’interno di una decina di gusti di gelato quindi ce n’erano tre dedicati rispettivamente al Prime Uve Nere, Bianche e Oro. La qualità del gelato era stratosferica ma devo francamente dire di essere rimasto sbalordito da quanto i Prime Uve si sposino perfettamente con il gelato. In particolare il gusto alle mandorle salate e Prime Uve Bianche era qualcosa di veramente eccezionale. Ho un motivo in più per fare di tutto per esserci a Prime Uve Invitational 2018.

E anche la nostra settima competizione stagionale è andata. Appuntamento quindi tra quindici giorni al meraviglioso Black Forest, una gara che l’anno scorso ci è piaciuta particolarmente.

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