Il Kerlin e il Kreutz Market
Se avete seguito il nostro buon Faustino durante le sue vacanze estive itineranti, ma soprattutto se avete letto il suo primo reportage della scorsa settimana, sapete molto bene quale sia il contenuto di questo post. Faustino si è messo in testa di non fare il classico barbecue tour tra i vari stati americani ma di focalizzarsi su uno in particolare e cercare di conoscerlo davvero, di mangiare le specialità del luogo tutti i giorni a pranzo e a cena in più joint possibili in modo da avere a fine vacanza un’idea credibile, precisa e meno turistica possibile di quello che un abitante di quell’area concepisce davvero con il termine “barbecue”. Tra le tante zone possibili, è stato scelto il Texas, che significa manzo in purezza, l’SPG (Salt Pepper and Garlic) come unico rub concepibile, Beef Ribs, Texas Links e naturalmente il mitico Brisket. L’idea è quella di provare i Joint più famosi al fianco di quelli meno conosciuti e Fausto si troverà lungo il suo cammino e farsi un’idea la più approfondita possibile di quale sia l’offerta media del barbecue in Texas. A beneficio di chi ci legge Fausto stilerà una classifica di tutto ciò che vedrà e mangerà, esprimendo un voto da 1 a 5.
Nella scorsa puntata Fausto era partito da Atlanta, dirigendosi verso Austin fermandosi a provare Salt Lick BBQ e allo Snow’s BBQ. Sempre nell’area di Austin decide quindi di fare visita a Mauro Chiefari, un amico italiano che ha deciso di fare un’esperienza incredibile, andando a lavorare come Pitmaster al Kerlin BBQ e di proseguire poi verso sud in direzione San Antonio, deviando leggermente dalla Statale 35 per fermarsi a Lockhart per provare un’altra mecca mitica del barbecue tessano: il famoso Kreuz Market.
ATMOSFERA
Il Kerlin fa parte di una tipologia di joint molto diffusa in Texas e molto caratteristica di Austin nello specifico: la struttura è ancora più spartana rispetto al solito, sembra quasi provvisoria. Rispettando pienamente lo stile, il Kerlin consiste in un semplice foodtruck parcheggiato su un semplice terreno sgombro, affiancato da un piccolo capanno in cui è alloggiato lo smoker, un gazebo con un paio di panche e niente di più. Effettivamente lungo la strada abbiamo visto molte realtà impostate in questo modo e dalla quantità di famiglie sedute al tavolo a mangiare, si capisce bene che per gli abitanti di Austin non si tratti di un posto in cui prendere un panino al volo ma di una formula ristorati a tutti gli effetti, anche se a noi onestamente risulta difficile paragonarlo per atmosfera agli affascinanti e storici locali che abbiamo visitato in questo viaggio. Davanti alle griglie troviamo Mauro che oltre ad accoglierci in modo incredibilmente cordiale e disponibile, ci da qualche delucidazione sulla zona e sul barbecue texano in generale. Mauro ci racconta come molti joint siano di moda ma che il livello qualitativo in generale sia molto alto, con differenze non cosi eclatanti tra uno e l’altro.
IL MENÙ
Per ordinare si sale su un bancale posto davanti al foodtruck e che consente di trovarsi ad altezza della finestrella laterale. La carne viene portata dallo smoker, un offset circondato dalle parti in lamiera del capanno, al camioncino dove viene tagliata e venduta a peso, scegliendo da una lavagna poggiata alla parete. Il menù è veramente semplice con pochi piatti variabili giornalmente. Scegliamo il combo di due grandi classici: il Brisket e le Pork Ribs.
LA CONSUMAZIONE
Dobbiamo ammettere che Mauro aveva ragione. Il posto è molto spartano, non particolarmente attraente e il menù molto basico ma quello che abbiamo mangiato era davvero eccellente. Il Brisket era morbido, molto gustoso, si scioglieva in bocca, nota di fumo equilibrata, tra i migliori che abbiamo provato durante il nostro viaggio. Anche le ribs erano molto carnose, succose, il gusto letteralmente ti riempiva la bocca. Alla fine abbiamo fatto i complimenti a Mauro, abbiamo davvero mangiato del bel barbecue.
VOTI
ATMOSFERA: 2
BRISKET: 5
PORK RIBS: 5
MI É PIACIUTO: Incontrare Mauro di persona, davvero una persona piacevole e disponibile.
NON MI Ê PIACIUTO: Certamente i joint sono rustici per natura e alla fine conta la qualità del cibo, però forse cosi è un po’ troppo.
Qui potete trovare un video che rende meglio l’idea rispetto alle foto, del momento in cui ho assaggiato la carne di Kerlin.
ATMOSFERA
Kreuz si trova lungo la strada che porta a Lockhart ed è difficile non vederlo: un grosso capannone rosso in legno e mattoni con un ampio parcheggio sul fronte sembra fatto apposta per accogliere i visitatori. Sicuramente il locale ha un’atmosfera molto “autentica”, rustica con i classici tavoloni in legno e quell’aroma di fumo che sembra impregnato nelle pareti. Appena si entra si può scegliere se varcare una porta ed accedere direttamente al salone oppure proseguire lungo il muro per andare verso gli smokers. Dietro la porta c’è il bancone dove si possono ordinare i contorni e sul vetro frontale, non so fino a che punto in modo scherzoso, c’è la scritta “I vegetariani entrino qui, la gente normale prosegua lungo il muro”. Proseguendo si arriva ai classici pit dove puoi ordinare a peso dal semplice menù esposto. La carne viene spostata sul classico tagliere rotondo posto di fronte, viene porzionata, messa su butcher paper e consegnata al cliente, che poi può andare a sedersi in sala.
IL MENÙ
Kreuz è famoso per due piatti in particolare: le salsicce, insaccate da loro e la Beef Shoulder, la spalla di manzo, cotta a mo di Brisket. Partiamo quindi da questi, scegliendo nelle salsicce la versione al Jalapeno Cheese, aggiungiamo qualche altro piatto a completare, come le Pork Ribs e il Tacchino, un paio di fette di pane, con qualche jalapeno fresco al bancone dei side dish e andiamo a sederci.
LA CONSUMAZIONE
Le salsicce erano davvero fenomenali, incredibili, succose e saporite. Non appena finite, non abbiamo resistito a tornare a prenderne ancora: troppo buone! Al contrario la Beef Shoulder ci ha deluso un po’: molto buona al gusto ma abbastanza stopposa, tendente all’asciutto, cosi come anche il Brisket. Non ci sono proprio piaciute le Pork Ribs invece, anche queste certamente troppo asciutte. Ci ha decisamente sorpreso il tacchino: scioglievole in bocca, tenero, molto saporito. Certamente uno dei migliori tacchini barbecue mai assaggiati.
VOTI
ATMOSFERA: 5
BEEF SHOULDER: 3
BRISKET: 3
LINKS (JALAPENO): 5+
PORK RIBS: 2
TACCHINO: 5
MI É PIACIUTO: L’atmosfera. Davvero coinvolgente, autentica.
NON MI Ê PIACIUTO: Niente in particolare.
Anche qui aggiungo il video dove procedo alla degustazione.
E anche la seconda parte del tour di Fausto è finita ma non temete, siamo solo a metà del suo viaggio e ancora molti joint lo aspettano.
In attesa della prossima puntata, voi siete mai stati da Kerlin e da Kreuz Market? Condividete la recensione di Fausto?