Texas Barbecue Tour – Quarta Parte

Post Texas 4

Il Miller e il LA Barbecue

Le vacanze itineranti del nostro buon Faustino negli Stati Uniti sono giunte ormai al termine e questa è la quarta e ultima puntata del suo reportage sul barbecue texano. La sua intenzione era quella di non fare il classico barbecue tour tra i vari stati americani ma di focalizzarsi su uno in particolare e cercare di conoscerlo davvero, di mangiare le specialità del luogo tutti i giorni a pranzo e a cena in più joint possibili in modo da avere a fine vacanza un’idea credibile, precisa e meno turistica possibile di quello che un abitante di quell’area concepisce davvero con il termine “barbecue”. Tra le tante zone possibili, ha scelto appunto il Texas, che significa manzo in purezza, l’SPG (Salt Pepper and Garlic) come unico rub concepibile, Beef Ribs, Texas Links e naturalmente il mitico Brisket. Questa esperienza lo ha portato a provare i Joint più famosi al fianco di quelli meno conosciuti facendosi un’idea approfondita di quale sia l’offerta media del barbecue in Texas. A beneficio di chi ci legge Fausto ha stilato una classifica di tutto ciò che vedrà e mangerà, esprimendo un voto da 1 a 5.

Nelle puntate precedenti, Fausto aveva fatto prima visita al Salt Lick e a Snow’s BBQ, per poi spostarsi a Kerlin e Kreutz Market ed infine provare Il Black’s Barbecue, sempre a Lockhart. In questa ultima tappa Fausto si ferma a Belton a provare il Miller’s Smokehouse sulla strada per tornare a Austin dove prova un joint relativamente recente, il LA Barbecue

Miller Texas

ATMOSFERA

Una volta abbandonato Louie Mueller continuiamo la nostra strada a nord di Austin in direzione Belton, un piccolo paesino sulla cui strada principale in un nuovo e bell’edificio si trova il Miller’s. Sia questo che la prossima tappa in programma, il LA Barbecue sono joint nati da pochi anni e purtroppo questo traspare in tutta la sua evidenza: si tratta di ristoranti a tutti gli effetti, arredati in uno stile moderno che alcuni definirebbero “industrial”, quello per capirci, con i mattoni e i tubi a vista. I tavoli, le vetrate, il bancone, tutto era preciso ed immacolato, forse anche troppo, finendo per risultare freddo e distaccato. Sembrava di mangiare in Italia da Roadhouse

Miller Texas

IL MENÙ

Il menù è quello classico dei joint, cosi come il servizio: ordine al bancone e poi alla ricerca del posto con il vassoio in mano. Due cose ci sono state caldamente raccomandate da Miller: i dessert ed il jerky per il quale è famoso. Il dolce non l’abbiamo purtroppo preso, abbiamo mangiato fuori orario ed abbiamo riservato spazio unicamente per il barbecue mentre il Jerky lo abbiamo mangiato ed era anche buono ma veniva venduto al bancone in sacchetto. Niente di particolarmente casereccio insomma. Di Miller ci ha stupito l’estrema pulizia: va bene il locale nuovo ma qui erano particolarmente attenti a questo aspetto, in modo decisamente superiore alla media.

Miller Texas

LA CONSUMAZIONE

Abbiamo provato due assaggi del classico brisket e del tacchino, che sembrava essere una scelta di molti e dobbiamo purtroppo confessare di essere rimasti abbastanza delusi da entrambi. Discreti per carità, ma di sicuro niente per il quale mi rifarei la strada per venire fino a qui.

Miller Texas

VOTI

ATMOSFERA: 1
BRISKET: 3
TACCHINO: 3
MI É PIACIUTO: Si tratta di un locale estremamente pulito ed ordinato rispetto agli standard dei joint barbecue americani
NON MI Ê PIACIUTO: –

 

LA Barbecue Texas

ATMOSFERA

LA Barbecue si trova a poca distanza dal Kerlin, il joint in cui lavorava il nostro amico Chieffari. Era stato proprio Mauro allora ad avvertirci di un paio di stranezze che accadono tra i joint di Austin: la coda fuori del locale viene vista come la miglior pubblicità possibile ed i locali quindi che sanno di andare in ogni caso sold out, non fanno nulla per evitarla, anzi quasi la ricercano volutamente. Sul momento mi è sembrata un’esagerazione e invece devo dire che il buon Mauro diceva l’assoluta verità: fuori dal LA Barbecue c’era un coda lunghissima e ci abbiamo messo più di due ore per arrivare all’ingresso, salvo scoprire una volta varcata la soglia, che il ristorante era pieno solo a metà e che la bancone inscenavano un servizio a velocità “bradipo” con evidente intenzione. Davvero vergognoso. Per il resto, vale lo stesso discorso di Miller: locale nuovo e dall’atmosfera fredda e distante, molto da ristorante, addirittura con un piccolo mini market all’ingresso.

LA BBQ Texas

IL MENÙ

Sul menù niente di particolare rispetto ad altri posti, che possa suggerirci una variante al classico combo degustazione. Decidiamo di provare Brisket, Pork Ribs e Tacchino.

LA BBQ Texas

LA CONSUMAZIONE

Devo dire che nonostante il disappunto delle due ore di coda inutili, il giudizio sulle pork ribs non può che essere estremamente positivo: davvero buone, succose, molto saporite. Anche il Brisket era buono, forse solo un gradino sotto. Non ci è proprio piaciuto invece il tacchino: niente fumo, niente sapore, niente che potesse lasciare intendere una qualsiasi cottura barbecue. Sembrava tacchino bollito.

LA BBQ Texas

VOTI

ATMOSFERA: 1
BRISKET: 4
PORK RIBS: 5
TACCHINO: 1
MI É PIACIUTO: –
NON MI Ê PIACIUTO: La fila creata di proposito è una cosa vergognosa

Si conclude il tour texano di Faustino, purtroppo non nel modo migliore. In compenso esperienze come quelle di Black’s, di Louie Mueller o di Kerlin rimarranno a lungo nella memoria e definiscono un punto di arrivo per chi come Fausto volesse avventurarsi tra i joint del Texas. Ma il reportage di Fausto non si conclude qui: prima di tornare a casa ha fatto visita a due grandissimi nomi che hanno fatto la storia del barbecue americano ma che si trovano in altri stati. Curiosi? Non vi resta che attendere il conclusivo bonus track di questo fantastico tour.

In attesa di scoprire di chi parliamo, voi siete mai stati da Miller e da LA Barbecue? Condividete la recensione di Fausto?

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