Quanto deve incidere la Scienza in Cucina?
Capita spesso che dei miei materiali tratti da questo blog, vengano citati in discussioni inerenti le motivazioni che risiedono dietro un comportamento in cottura o una tecnica utilizzata. Ci sta: una delle caratteristiche che maggiormente contraddistingue le mie pubblicazioni, credo sia quella di fornire diversi fronti da cui analizzare la questione, una fotografia analitica della situazione se vogliamo, più che un decalogo da seguire. A volte succede però che la discussione venga affrontata con un forte orientamento a questa moda “scientifica” in voga nel mondo del barbecue in questo momento, ovvero la tendenza a voler a tutti i costi riscoprirlo e reinterpretarlo attraverso una formula o una scomposizione molecolare. Ve lo confesso: in questi casi tendo a non intervenire mai. Lo ritengo completamente inutile e i motivi sono sostanzialmente due:
- Nelle discussioni con gli “scientifici” questi ultimi finiscono per essere nelle loro convinzioni ancora più talebani dei loro antagonisti “tradizionalisti” che tanto denigrano e non c’è discussione che non termini con frasi ripetute a pappagallo del tipo “Non lo dico io, è la scienza che lo dice!” rifiutando a priori qualunque approfondimento perchè “E’ scritto lì!“. Il meccanismo è lo stesso dei No-Vax per capirci.
- Trovo i presupposti di queste discussioni estremamente ingenui e totalmente distaccati dalla vita reale.
Io comunque per dovere di cronaca, non mi considero ne un “tradizionalista” ne uno “scientifico” ma un “agnostico” e ritengo sia l’unico atteggiamento di buon senso che ci si dovrebbe permettere di avere in un’epoca in cui è troppo facile illudersi di vivere davvero a “googlandia”. Ma evidentemente il buon senso non appartiene ai giorni che stiamo vivendo.
Facciamo chiarezza sui termini cosi ci capiamo meglio:
I rappresentanti dell’estremità a sinistra dello spettro, quelli che hanno N montagne di cenere alle spalle, ovvero i sostenitori del fatto che l’esperienza sia il principale motore della conoscenza, potrebbero essere definiti come degli Empirici
Empirismo: “corrente filosofica secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi e dall’esperienza”
L’altro lato dello spettro, quello degli “scientifici” è piu difficile da circoscrivere ma in linea teorica
Metodo Scientifico: “concezione tradizionale del progresso nella scienza attraverso le teorie e la loro dimostrazione”
Ok, ma in che modo?
Per Metodo Scientifico si dovrebbe intendere sulla carta il metodo Galileiano, ovvero il cosiddetto
Metodo Sperimentale: “formulazione di una teoria avente carattere innovativo basata su dati empirici, da vagliare attraverso una serie sufficiente di rigorose dimostrazioni”
Quello che si trova in rete e viene chiamato “scienza” è un principio che fa “precedere la teoria e i modelli descrittivi all’oggetto che questi modelli e teorie dovrebbero descrivere. Intorno alle ipotesi vengono costruite nuove teorie interpretative e qualora una teoria non venga comprovata interamente dai fatti, anziché sostituirla con una più idonea, viene semplicemente “rivista” incorporando l’eccezione.
Il risultato è che, in generale, questa “scienza” non cerca più la verità dei fatti e i modelli più idonei a descriverli, ma finisce per essere strumento per dimostrare la veridicità di tesi preconfezionate” (come direbbe uno “scientifico”, questo lo sostiene Sabato Scala, mica io )
In altre parole, non viene confezionata una tesi in base alle informazioni a disposizione ma vengono divulgate quelle informazioni utili a sostenere la propria tesi.
Ragazzi, riprendiamo contatto con la realtà:
Googlandia non esiste.
L’informazione “segreta”, che nessuno sa e che vi viene rivelata da un post illuminante su amazingribs spostandovi magicamente dal popolo degli ignoranti a quello dei saccenti, non esiste.
La vita vera è un pochino più complicata di così. Davvero credete di essere nella posizione di dire “studia!” a chi ha letto, quanti? 2, 5, 10 articoletti su Facebook in meno di voi?
Davvero pensate di poter comprendere fino in fondo le dinamiche di chimica, medicina, fisica illustrate sommariamente “for dummies” in poche righe di presunta dimostrazione, allo stesso livello di chi magari ci ha speso anni di università?
Capiamoci. L’informazione è disponibile a 3 livelli: il dato, l’analisi del dato e la condivisione dell’analisi.
Esempio concreto:
. Dato: Tizio guidava l’auto a 80 all’ora
. Analisi del Dato: Caio dice che il limite era 50 QUINDI Tizio è un pirata assassino, mentre Sempronio dice che Tizio si stava recando all’ospedale per un’urgenza, aveva le 4 frecce inserite e si stava segnalando come correttamente previsto dal codice, QUINDI Tizio è un cittadino coscienzioso e prudente
. Condivisione dell’Analisi: Il Cretinetti di turno che non ha la patente, sa a malapena cosa sia una macchina e quali siano le norme della strada, posta “Tizio è un assassino. Informati, ignorante!” ==> link all’articolo di Caio.
Il Punto è: la possibile comprensione dell’informazione su argomenti complessi e che interessano piu discipline, per la maggior parte di noi parte dall’accesso al secondo livello, o molto piu frequentemente al terzo. Diversamente bisogna avere competenze su chimica, fisica e medicina sufficienti ad analizzare il dato puro e fare un’analisi che sia nostra.
Io certamente non ne sono in grado e come detto mi comporto da agnostico.
Agnostico: “metodo concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto ad un problema, poiché non se ne ha o non se ne puo avere sufficiente conoscenza”
Quindi parto dall’unico assunto possibile: la conoscenza è l’esperienza fatta crescere sul graticcio della formazione.
Leggo il più possibile mi faccio delle idee e poi le incrocio e filtro attraverso una considerevole esperienza empirica. Su questa esperienza formulo un mio orientamento che non mi permetto però di enunciare a regola assoluta.
Leggete un qualsiasi mio articolo. Prendete ad esempio l’articolo sulla pericolosità reale e percepita dei Nitriti nelle affumicature a freddo: è dannatamente lungo, considera tantissimi aspetti e molti, troppi ne mancano ancora. Mi limito a fornire più informazioni possibili in modo che ciascuno possa costruire il proprio traliccio come vuole. Chiaro che sarebbe piu semplice ometterne il 50% per fare apparire piu vere certe affermazioni e rendere l’accessibilità alle mie pubblicazioni estremamente piu semplice dando alla gente cio che questa vuole, ma in tutta Coscienza non è quello che voglio.
Se cercavi da me UNA certezza assoluta e ti piace illuderti che esista, purtroppo non la troverai in ciò che scrivo e nelle mie pagine. Questo è.
Se ti piace invece lavorare per creare quel graticcio informativo sul quale far crescere la tua conoscenza sviluppando esperienza, qui certamente troverai e continuerai a trovare molto materiale a tua disposizione, oltre a tutto il supporto di cui sarò capace.