BBQ Society Cookoff IV

Ricordo molto bene quando ancora dovevo mettere piede nella mia prima competizione barbecue ma vedevo nascere in Europa gare che sarebbero poi diventate un mito. Una fra queste era il BBQ Society Cookoff. Potete capire bene con quale soddisfazione abbiamo partecipato come prima squadra italiana a questa manifestazione.
Il contesto è ancora una volta unico e affascinante: le rive di una lago a pochi minuti da centro di Amsterdam, proprio a fianco del suggestivo Papa’s Beach, un caratteristico locale a tema marinaro, molto frequentato, a qualunque ora del giorno.
Mai come in questa gara, la nostra partecipazione sarebbe stata impossibile senza l’incredibile aiuto che abbiamo ricevuto da tutti i nostri amici della barbecue family. Oltre alla disponibilità di Frits de Jong e di tutti i Sea Side Smokers, dobbiamo ringraziare Bas Mosman, Joris de Bruin e tutti i Pure BBQ per il supporto logistico, Eric Ten Hove per la carne e il gazebo, Karel Velden per lo Smoker (un fantastico gravity della Turnpike) e ultima ma probabilmente più importante, la nostra amica Petra che ha pensato praticamente a tutto il resto, dai tavoli, alle sedie, al kettle e a tutta l’attrezzatura necessaria.
A livello sportivo abbiamo invece fatto schifo, chiudendo nel peggiore dei modi la stagione. Non siamo riusciti a fare il nostro barbecue e per non farci mancare nulla, abbiamo ritardato il turn in del Brisket mettendoci fuori dai giochi per l’overall.
Per fortuna la classifica non è cambiata, non abbiamo perso posizioni e chiudiamo la stagione quattordicesimi in Europa, un risultato che al nostro primo anno ci riempie d’orgoglio.

Per l’ultima volta nel 2016, chiudiamo con le dieci cose che portiamo a casa da Hoofddorp:

  1. Una cosa che ho notato girando per il mondo, è che ogni paese ha una sua proporzione tra il costo del cibo acquistato al supermercato e quello di un pasto consumato al ristorante. Negli USA ad esempio, rispetto all’Italia, mangiare al ristorante è in proporzione, più conveniente di acquistare la materia prima al supermercato e cucinarla a casa. In Olanda (quantomeno dove siamo stati noi) è il contrario: due spese al supermercato ci sono costate più o meno quello che ci sarebbero costate in Italia, ma i pasti consumati al pub, al ristorante o ad un semplice chiosco, sono in proporzione carissimi!
  2. Il Papa’s Beach è un bellissimo locale sulle rive del lago, arredato in legno bianco sverniciato con diversi riferimenti a carattere nautico. Al centro campeggia uno stupendo camino bifrontale rivestito in pietra, perennemente accesso. Il locale è bellissimo ma è molto isolato e Hoofddorp non è esattamente NewYork. Eppure nel locale c’è sempre gente, soprattutto la sera quando abbiamo fatto addirittura fatica a trovare posto a sedere.
  3. Non c’è niente da fare, le gare barbecue al nord hanno un’atmosfera unica. Me ne ero gia accorto al Tony Stone l’anno scorso e ne ho avuto conferma anche qui. Sarà il clima più freddo che rende l’atmosfera più ovattata o sarà la maggior attenzione ai dettagli delle squadre nordiche, ma partecipare ad una gara qui è come vedere i mercatini di Natale in un paese dell’Austria o della Germania: è tutta un’altra cosa. Provare per credere!
  4. In centro ad Hoofddorp sulla strada per il Supermarket ci siamo fermati con il nostro amico Okker in una pescheria per assaggiare uno dei piatti tipici di Amsterdam: l’Aringa marinata. Si tratta di Aringa cruda, lasciata macerare in salamoia per alcuni giorni e servita in pane di segale con cipolla e cetrioli. L’idea può lasciare interdetti ma vi assicuro che è una delle cose più buone che abbia mai mangiato.
  5. Ad Hoofddorp siamo andati nella zona commerciale del centro, che si concretizza in un piccolo quartiere composto da edifici comunicanti tra loro, interamente dedicato ad attività commerciali. Praticamente un immenso centro commerciale a cielo aperto, integrato nel centro cittadino.
  6. Ho provato a fare una overnight a -10ºC al WEST di due anni fa eppure non ho sentito tanto freddo quanto ne ho sentito in questa occasione, con +8°C, ben 18°C in più… C’era un’umidità pazzesca che ti penetra le ossa e nonostante mi sia messo addosso tutto quello che avevo in valigia, le quattro ore passate a provare a dormire in macchina me le ricorderò per un po…
  7. Le acque del lago sono perfettamente limpide e le sue rive completamente attrezzate per la balneazione, con interi tratti di spiaggia a sabbia fine, sdrai e ombrelloni. Per quanto più alte possano essere le temperature in estate, noi che se in primavera ci sono meno di 20°C ci rifiutiamo di mangiare all’aperto, facciamo un po’ fatica ad immaginare il lago con dei bagnanti, eppure anche durante la gara abbiamo visto gente che attraversava il lago in tuta termica…
  8. Sia per il brindisi ben augurale dopo il Cook’s Meeting, sia in un ristorante subito dopo la gara, ci è stato proposto di assaggiare un distillato tipico di Amsterdam chiamato Jenever di cui assolutamente ignoravamo l’esistenza. Si tratta di una specie di Vodka, ma molto meno forte e decisamente più aromatica, con una nota di ginepro. Da provare.
  9. La location del CookOff è esattamente sulla sponda opposta del lago in cui di tiene il Tony Stone. Inizialmente il Tony era organizzato nella stessa posizione, a fianco del Papa’s Beach, fino a quando lo spazio disponibile non è diventato insufficiente a contenere gli oltre 80 team iscritti ed è stato spostato dall’altra parte del lago. Succede cosi che le uniche due gare a cui ho partecipato in Olanda distino tra loro non più di qualche centinaia di metri.
  10. Un cosa che ci ha molto incuriosito è che se vai in un comunissimo baretto italiano senza eccessive pretese, le probabilità che tu possa trovare come birra alla spina una Moretti o una Poretti sono molto alte. La stessa cosa non ci è capitata qui, dove nei vari locali visitati dall’aeroporto all’arrivo, fino al bistrot del hotel prima di partire, non abbiamo trovato la Heineken come ci saremmo aspettati, ma molte birre diverse. Non necessariamente stratosferiche, ma diverse. Mentre la Heineken l’abbiamo trovata abbondantemente massificata e promossa nei supermercati.

E ora, il pensiero va già al 2017: appuntamento al WEST!

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